Nello scorso weekend un nutrito gruppo della nostra Unità Pastorale, con alcuni simpatici innesti “esterni”, è stato in gita a Napoli, due giorni intensi e interessanti (come sempre), molto stancanti (come sempre) e straordinario momento di aggregazione (come sempre). La gita ne completava idealmente una precedente, svoltasi nel 2016, che avendo dedicato la prima giornata a Pompei (scavi e Madonna del Rosario), aveva visto fatalmente frettolosa la visita del centro di Napoli. E soprattutto, per motivi di calendario, non era stato possibile vedere il Cristo Velato.
Questa volta la visita alla Cappella San Severo, scrigno di capolavori del Sammartino, è stata la prima tappa, e ci ha largamente ripagato (nota bene la foto qui pubblicata è di bibliografia perché lì non si possono assolutamente fare foto).
Il meteo non era favorevole, e infatti nel primo giorno abbiamo preso acqua ma, tirando le somme, dobbiamo dire che per le cose che abbiamo fatto l’acqua del primo giorno è stata gestibile mentre analogo fenomeno alla Domenica sarebbe stato deleterio. Perciò … grazie a quella mano che ha guidato le nuvole.
Il primo giorno si è snocciolato fra Gesù Nuovo, Santa Chiara, Spaccanapoli, Duomo (con San Gennaro) e l’immancabile San Gregorio Armeno, oltre alla già citata cappella.
Ritemprate le membra, la Domenica ci siamo dedicati alla zona più caratteristica della vecchia Napoli (i Quartieri Spagnoli), circondata dalle vie più eleganti (Via Toledo, Via Chiaia etc…). Una brava guida ci ha fatto veramente assaporare il cuore di Napoli, simboleggiato da un’insegna tipica che si trova ad ogni angolo e che la sera s’illumina.
Galleria Umberto, Teatro San Carlo, Piazza del Plebiscito, Palazzo Reale e un affaccio sulla Riviera di Chiaia, nonché la vista sulla collina del Vomero con Castel Sant’Elmo e la Certosa di San Martino dominanti, hanno fatto da sfondo ad una giornata dal cielo limpido, spazzata da una brezza fresca che accarezzava la neve direttamente sul Vesuvio.
Alcuni di noi hanno seguito la Messa nella Basilica di San Francesco di Paola in Piazza del Plebiscito, eretta come ex-voto del re Ferdinando I° di Borbone per la riconquista del Regno nel 1816.
Il tutto è stato condito e inframezzato da soste per la pizza, le sfogliatelle e soprattutto sua maestà il caffè, una pausa che diventa protagonista.
Il fatto di avere l’albergo nel modernissimo “Centro Direzionale” ci ha fatto conoscere la metropolitana di Napoli, che oggi termina lì ma che tra pochi mesi arriverà fino all’aeroporto, permettendo così una visita capillare di Napoli senza usare l’auto.
Alcune delle stazioni, che i locali chiamano “discese”, sono completate dal punto di vista ferroviario ma stanno diventando vere e proprie opere d’arte nonché musei e perfino siti archeologici grazie ai ritrovamenti che sono stati fatti, manco a dirlo, durante i lavori.
Chiudiamo ringraziando chi ha organizzato e gestito il tutto (Agenzia e Simone), chi ha guidato (Filippo) e infine anche noi stessi che siamo veramente un bel gruppo!













































